Come scrive questa mattina La Gazzetta dello Sport (vedi sotto), dopo l’addio di Tijjani Reijnders, ora è il nome di Maignan a fare la differenza. I tifosi sono sempre più in ansia perché, nonostante l’entusiasmo per la notizia di Luka Modric, non riescono a capire che tipo di squadra allenerà Massimiliano Allegri.
Anche Maignan è attratto dalle sirene inglesi, nel suo caso il Chelsea. Tuttavia, c’è una differenza sostanziale rispetto alla questione Reijnders: per i Blues non c’è un bisogno assoluto di ingaggiarlo entro l’inizio del Mondiale per Club. Insomma, non c’è fretta perché hanno già quattro portieri.
Detto questo, l’interesse è ancora concreto. Il Chelsea ha messo gli occhi su Maignan, e certamente non da ieri. Il problema, per il Milan, è che Mike ci sta pensando molto seriamente. A dire il vero: al momento la sua inclinazione è verso l’addio e non verso la permanenza.
In termini concreti, però, i Blues non hanno ancora fatto un’offerta ufficiale. Arriverà, perché Maignan è una richiesta specifica di Enzo Maresca. A prescindere dalle rispettive volontà, non sembra una trattativa semplice.
Il Milan, infatti, non accetterà cifre inferiori ai 30 milioni di euro, mentre il Chelsea pensa che 15-20 milioni siano sufficienti, facendo leva sul fatto che il contratto del francese scade l’anno prossimo. Insomma, la distanza è considerevole ed è anche per questo che i londinesi non hanno fretta.
In sintesi, il Chelsea dice: “Se lo prendiamo, sarà alle nostre condizioni”. È un concetto che vale anche per chi vende, ovviamente. Il primo contatto concreto tra i due club dovrebbe avvenire a breve.
Nel frattempo, il Milan sta facendo tutto il possibile per convincere Maignan a rimanere dov’è. Nelle idee del club, lui e Rafael Leão sono i grandi nomi da cui partire e Allegri ha parlato con il francese (e lo farà di nuovo) per spiegare i suoi piani.
Senza garanzie di un esito positivo, i rossoneri devono avere una soluzione alternativa. La pista più convincente porta al momento a Mile Svilar, il cui incontro con la dirigenza della Roma per il rinnovo non è andato come i giallorossi speravano.
